Pennapiedimonte: La Natura

Verso sud lo sguardo precipita nel vuoto del "Vallone tre Grotte", nel cui fondale scorre il "Fiume Avello", esso introduce nel mondo misterioso e affascinante dei canyons della Majella, con belle pareti di roccia per gli appassionati di free-climbing e numerosi percorsi ed itinerari per il trekking. La valle si addentra tortuosamente tra i dirupi, delimitata a Nord da un ertissimo muraglione di rocce che si interrompono in numerose guglie, simili ai fianchi di una cattedrale gotica. A quota 730 m. s.l.m. il vallone si divide in due rami, di cui uno conserva il nome di "Vallone Tre Grotte" e l'altro ?denominato "Valle di Selva Romana", tra i due rami si erge il massiccio di Monte Cavallo (2171 m.). Il paesaggio intatto, con una grande variet?di ambienti, offre un patrimonio geologico e floro-faunistico di notevole pregio naturalistico. I fossili di organismi marini, che popolavano gli abissi da cui il massiccio della Majella emerse diversi milioni di anni fa, affiorano numerosissimi dalle rocce. Di rilievo l'esistenza di tre grotte: La Grotta nera, dei Faggi e dell'Inferno. La prima si presenta particolarmente interessante per la natura e la forma delle concrezioni: le stalattiti e le stalagmiti, infatti appaiono morbide al tatto poich?costituite da fango calcitico meglio noto come "moon milk" o latte di luna. Le notevoli dimensioni e le forme atipiche, dette "a vassoio", e descritte per la prima volta in Sud Africa nel 1986, qui assumono asimmetrie uniche al mondo come risulta da studi effettuati di recente. Al suo interno, inoltre, sono stati ritrovati anche resti ceramici di fattura arcaica, risalenti a circa 6/7 mila anni fa, a testimonianza della affermata presenza antropica. Essa ?composta da tre androni. Il primo ? spazioso e aperto, gli altri sono collegati tra loro con stretti passaggi. Il secondo ?un lungo cunicolo, che si prolunga nell'interno della montagna, II terzo ?come uno stanzino pieno di stalattiti e stalagmiti. Per raggiungere la Grotta Nera occorrono 2-3 ore di cammino sulla mulattiera, partendo dalla localit?"Ponte Avello". L'andare ?alquanto faticoso, perch?la strada ?molto in pendenza e pietrosa. Per entrare in detti locali occorre il permesso della Forestale, che conserva le chiavi del cancello, posto dalle autorit?per impedire ai curiosi di guastare l'opera interessante della natura. Vi si pu?andare anche in macchina fino ad un punto molto prossimo alla grotta, partendo dalla localit?"Tornelli" di Palombaro.
La seconda ?Grotta dei Faggi, situata su una parete rocciosa in una zona impervia e priva di sentieri, ?stata scoperta nel 1988 da speleologi locali. Di grande effetto, al suo interno, sono le concrezioni a "zanna di elefante" costituite da calcite ed aragonite. In questa cavit? sono stati rinvenuti interessanti reperti ossei quali il cranio, quasi completo, di un giovane esemplare di Orso bruno risalente a circa 10.000 fa e frammenti appartenti, con tutta probabilit? allo Stambecco. Le formazioni di pino Mugo, le pi? consistenti; dell'intero Appennino; gli estesi boschi di faggio, con presenza di Maggiociondolo, di Giglio Rosso, di Giglio Martagone, di Viola della Majella, di Peonie, della Atropa Belladonna e le praterie della zona sommitale, con la Genziana e la stella Alpina, sono alcuni tra gli ecosistemi pi?caratteristici. Anche la fauna ?ricca e variegata: il Cervo, il Capriolo ed il Camoscio recentemente introdotto dal Corpo Forestale dello Stato nella Riserva Orientata di Feudo Ugni; l'Aquila Reale, il Falco Pellegrino, il Gracchio Corallino, alcuni esemplari di Orso Marsicano e lo stesso Lupo Appenninico. Lungo il corso del fiume Avella ?presente la Salamandra Pezzata, piccolo anfibio dai colori sgargianti che vive solo in acque fresche e pulite. Dal Belvedere Balzolo si possono ammirare le scoscese rocce sul fiume Avella ed il "Vallone delle Tre Grotte"; detto vallone si estende per m. 9375 a ridosso del paese e ha una larghezza di m. 5000. Valle incontaminata, prende il nome da tre ricoveri pastorali "La Ruttilicchie", "Tre Grotte" e "Stazzo del Faggio" che ivi si trovano; la valle esercita un forte richiamo per quanti amano la montagna, desta meraviglia per gli appassionati di Trekking, mountain bike, speleologia, risalitori di fiumi, free climbing e amatori di bellezze naturali. La vallata ha la sua porta d'entrata al "Passo della Volpe", oppure dal noto "Ponte Avello" sulla SS. 263 sulla destra del Fiume Avella, di poco rialzati sul corso d'acqua si possono scorgere i resti di un antico Monastero sepolto in onore di Santa Maria dell'Avella.
Proseguendo nel letto del fiume ci si inoltra in una stretta e profonda gola, uno dei pi?bei Canyon dell'Appennino. Ai piedi della "Scrima Cavallo", sperone prolungato di "Monte Cavallo" (alt. 2171 m.) il vallone si divide in due rami principali di cui quello meridionale (che a sua volta si divide con un ramo secondario denominato "Valle dell'Inferno") conserva in esclusiva il nome di "Selva romana", che fa capo a "Cima Murelle" (alt. 2596 mt.), mentre quella settentrionale prende il nome di Tre Grotte" e fa capo al Blokhaus (alt. 2140 mt.), la delimitazione della valle ?completata a sud dalla "Montagna d'Ugni" (alt. 2044 m.) e dal "Martellese" (alt. 2256 mt.), a nord dalla "Rapina", "Pietrocioppo" e da 'Maielletta" (alt 1995 mt.). Su questo vasto territorio cosi delineato si diramano numerosi sentieri che rimandano alle antiche attivit?degli abitanti del posto, basate sulla pastorizia sul disboscamento e produzione del carbone. Lungo questi sentieri troviamo quasi invariato le grotte dei Pastori ne ricordiamo le pi?evidenti dal centro abitato: la "Grotta Pennicciola", la "Grotta del Castello" e la "Grotta Schiarafizzi".

 @ Comunità Montana della Maielletta zona "P" Pennapiedimonte, Guida lnterattiva al Territorio, Aprile 2000.
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