Pennapiedimonte: Le
Riserve Feudo Ugni
Questa Riserva naturale Orientata, è stata creata con D.M. del 15/09/1981; oggi
è interamente inserita nel Parco Nazionale della Majella. Estesa per 1563
ettari, tutti nel territorio di Pennapiedimonte, questa Riserva è una delle più
grandi della Majella. È caratterizzata da notevoli dislivelli, che vanno dai 500
metri del centro abitato di Pennapiedimonte fino ai 2600 metri delle Murelle. È
in gran parte ricoperta da fitti boschi che, in bassa quota, sono costituiti da
Carpino nero ed Ornello, mentre dai mille metri in su, dal Faggio ed ancora più
in alto dal Pino Mugo che costituisce uno degli habitat meglio conservati e più
estesi di questa conifera. Nelle zone più umide troviamo oltre al Faggio, l'Olmo
montano, il Frassino maggiore, il Tiglio. Nelle radure troviamo bellissimi fiori
come Peonie, Gigli martagoni, la Soldanella e la Pinguicola, nonché alcune
specie di Orchidee come la gialla "Orchis pallens" e prelibati frutti come i
Lamponi e i Mirtilli, questi ultimi presenti solo in aree localizzate. Nelle
radure più assolate troviamo il Ginepro nano. Nelle zone forestali si rifugiano
numerose specie di uccelli tra cui: il Ciuffolotto, lo Sparviero, il Codirosso.
Sulle cime della Riserva si può osservare l'Aquila, il Gracchio corallino. Tra i
Mammiferi troviamo il Cervo, recentemente reintrodotto in questa Riserva, e il
Lupo. La presenza dell'Orso Bruno è limitata, ma viene costantemente riscontrata
da segni di presenze lasciati sul terreno. Tra i serpenti troviamo la Vipera
dell'Orsini, elemento endemico.
Un'altra caratteristica della Riserva è la ricchezza di Grotte, di differente
tipologia. Ve ne sono, in particolare, due di rilievo naturalistico e una di
importanza storico/culturale: La "Grotta Nera", quella "dei Faggi" e quella "di
Sant'Angelo".
Grotta Nera - Grotta
dei Faggi
II territorio della Majella orientale, per la sua morfologia carsica, presenta
un complesso sistema di cavità, molte delle quali non sono state ancora
esplorate. Queste due grotte, di scoperta piuttosto recente, per le
particolarità che le contraddistinguono sono state oggetto anche di studi
universitari. Entrambe sono ubicate all'interno del Parco Nazionale della
Majella e, precisamente, nella R. N. "Feudo Ugni". La prima si presenta
particolarmente interessante per la natura e la forma delle concrezioni: le
stalattiti e le stalagmiti, infatti appaiono morbide al tatto poiché costituite
da fango calcitico meglio noto come moon-milk o latte di luna. Le notevoli
dimensioni e le forme atipiche, dette "a vassoio" e descritte per la prima volta
in Sud Africa nel 1986, qui assumono asimmetrie uniche al mondo come risulta da
studi effettuati di recente. Al suo interno, inoltre, sono stati ritrovati anche
resti ceramici di fattura arcaica, risalenti a circa 6/7 mila anni fa, a
testimonianza della affermata presenza antropica.
La Grotta dei Faggi, situata su una parete rocciosa in una zona impervia e priva
di sentieri, è stata scoperta nel 1988 da speleologi locali Di grande effetto,
al suo interno, sono le concrezioni a "zanna di elefante" costituite da calcite
ed aragonite. In questa cavità, sono stati rinvenuti interessanti reperti ossei
quali il cranio, quasi completo, di un giovane esemplare di Orso bruno risalente
a circa 10.000 anni fa e frammenti appartenenti, con tutta probabilità, allo
Stambecco.
La Riserva è visitabile perché attraversata da una pista Forestale (U1)
carrabile, ma chiusa al traffico, che sale gradualmente dai "Tornelli" di
Palombaro fino alla montagna d'Ugni.
Per
Informazioni e visite guidate:
Corpo Forestale dello Stato
Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco della Majella - Comando di
Stazione di Palombaro.
Tel. 0871 895145 - 0871 895530.
@ Comunità Montana della Maielletta zona "P"
Pennapiedimonte, Guida lnterattiva al Territorio, Aprile 2000.
Realizzazione
"Creative Multimedia" Chieti.
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